Come sono fatte le casette da giardino
Comode, pratiche, esteticamente gradevoli, le casette da giardino offrono uno spazio riparato e protetto in più all’esterno delle mura domestiche, da adibire ad una ricca varietà di funzioni.
Vediamo insieme come sono fatte e che caratteristiche hanno:
- prefabbricate o fai da te: due sono le modalità costruttive predominanti. Gli esperti di bricolage prediligeranno cimentarsi nella costruzione di una graziosa, compatta e personalizzata dependance in legno autoprodotta; chi predilige il “chiavi in mano” opterà invece per una delle mille soluzioni presenti in commercio, diverse per materiale, forma, optional e dimensione;
- quale superficie e che dimensioni: solitamente costruite con pianta regolare (quadrata o rettangolare), hanno superfici che vanno da un minimo di 4 mq circa a un massimo di 20/25 mq. Esistono anche versioni XS, simili a delle piccole cabine spogliatoio, grandi appena 1 mq. L’altezza massima si attesta attorno a 250 cm nel punto di colmo, quella minima a 160 cm nel punto di gronda;
- dotazioni: la porta d’ingresso è posta solitamente al centro del lato più lungo, ha apertura a battente e dimensioni regolari (60x210 cm). A volte si trovano anche soluzioni con porte di dimensioni maggiorate, a due ante, che permettono il ricovero di oggetti di grosso volume (tipo trattorini rasaerba). In qualche caso sono presenti una o più finestre (in plexiglass) e non sempre è disponibile la pavimentazione interna, che può essere un plus aggiuntivo, realizzata in legno o in materiale plastico;
- struttura: non necessitano di fondamenta, in quanto si tratta di elementi rimovibili tramite smontaggio e non per demolizione; ma siccome il suolo è soggetto a variazioni naturali di pendenza, si consiglia, soprattutto nei modelli più grandi, di realizzare una piccola gettata di cemento in bolla (senza pendenze) o di creare una base con masselli autobloccanti da posare a secco;
- materiali: legno, metallo, PVC, ecco le tre proposte presenti in commercio. La casetta in legno vince su tutti per il suo design semplice e naturale che ben si integra in contesti verdi esterni. Possono avere struttura a pannelli (le pareti hanno uno spessore variabile da 12,5 mm a 25 mm) o Blockhouse con spesse e robuste pareti autoportanti montate a incastro, riservate solitamente ai modelli di maggior volume. L’essenza maggiormente impiegata è l’abete grezzo (da personalizzare nel colore in modalità fai da te) o impregnato in autoclave per essere maggiormente resistente, mentre per il tetto si predilige una perlinatura grezza finitura in tegole o in manto impermeabile. Le strutture in metallo sono realizzate in pannelli nervati e hanno fattezze essenziali e pratiche, che puntano poco sull’estetica. Sono molto leggere e possono presentarsi in acciaio zincato (lasciato al naturale) oppure verniciato (solitamente verde o grigio) e presentano un tetto monofalda o a doppio spiovente. Il loro grande vantaggio rispetto a quelle di legno è che non hanno bisogno di manutenzione. Un difetto? Si surriscaldano facilmente se non sono ben aerate. I modelli in PVC invece cercano nell’estetica di imitare il legno naturale grazie a pannellature dogate; sono pratichi, economici, resistenti e permettono una buona varietà di finiture (beige, marrone, grigio). Esistono infine articoli prodotti in materiale composito legno-resina o in polietilene, ma rappresentano solo una piccola quota di tutto il settore.
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Consigli prima dell’acquisto
Scendiamo ora un po’ sul tecnico cercando di capire quali autorizzazioni servono per l’installazione di una casetta da giardino e quale manutenzione va eseguita nel corso degli anni.
- Autorizzazione sì, o autorizzazione no? Cerchiamo di fare chiarezza. Ogni Comune stila regole e vincoli dimensionali e volumetrici a cui sottostare. In caso contrario si fa sempre riferimento alla normativa nazionale, nello specifico al Testo Unico dell’Edilizia (DPR 380/2001) che qualifica queste opere come Edilizia Libera. Attenzione: parliamo sempre di strutture di piccola superficie. Quando invece abbiamo a che fare con elementi dimensionalmente molto grandi (superficie maggiore a 20 mq) e con altezze abitabili (superiori a 240 cm) entriamo nell’ambito di una nuova costruzione, per la quale va chiesto il Permesso a Costruire. Si tratta dunque, anche se prefabbricata, di un’opera edilizia vera e propria che deve sottostare a norme antisismiche, strutturali, igieniche, urbanistiche, proprio perché atta alla permanenza di persone. In caso di deposito attrezzi invece la questione è nettamente più semplice, perché questi elementi non costituiscono volume aggiuntivo (se l’altezza interna è inferiore a 180 cm) e l’installazione non comporta pagamento di oneri di urbanizzazione comunale o tasse. Occorre quindi informarsi con attenzione presso l’ufficio tecnico della propria città e chiedere una consulenza da parte di un tecnico abilitato (ingegnere o architetto). I limiti imposti dai regolamenti riguardano solitamente: dimensioni in pianta, altezze, volumi, distanza dai confini e vincoli di carattere paesaggistico ambientale. Ricordiamo poi, che su suolo condominiale occorre sempre avere l’autorizzazione di tutti i vicini di casa per non incorrere in controversie. Le strutture più ampie poi, devono rispettare una distanza dai confini di almeno 5 m;
- quale manutenzione? Tutto dipende dal materiale con cui è costruito l’oggetto. PVC e metallo non necessitano di particolari accortezze, mentre il legno abbisogna di cure particolari. Prima regola: leggere con attenzione le istruzioni riportare dal produttore in merito a tempi e modi. Le essenze trattate in autoclave mostrano performance maggiori in termini di durabilità nel tempo, ma un trattamento annuale con impregnante idoneo ridona vitalità e lucentezza ad un legno invecchiato da pioggia e raggi solari. Se poi la base è a diretto contatto con il terreno è bene ricordare che questa è più soggetta a muffe e umidità e quindi a marcescenza. È quindi buona norma sollevare da terra la struttura per mezzo di una pavimentazione (anche a secco) che funga da isolante alla risalita di umidità. Anche la ferramenta in metallo va protetta e oleata nel tempo per essere mantenuta in “salute”, così come occorre controllare annualmente la tenuta del tetto, verificando la stabilità della finitura superficiale. Il consiglio in più è quello di acquistare modelli che abbiano una buona sporgenza di falda o che abbiano canali di raccordo dell’acqua piovana al fine di preservare dal ristagno di umidità le pareti verticali del capanno.
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Come utilizzarle
Come sfruttare la presenza di una casetta da giardino? Se state pensando di acquistarla avete già in mente il suo utilizzo finale, ma ora cerchiamo di individuare quante destinazioni d’uso può avere, tutto però dipende dalle sue dimensioni e dalla sua altezza.
- Ricovero attrezzi: il suo ruolo principale, soprattutto nelle versioni small e medium. Tutti gli utensili da giardino, a partire dal tosaerba, necessitano di uno stivaggio sicuro, così come la legna o il pellet se in casa vi è un camino o una stufa. In questo caso sono perfette tutte le soluzioni più economiche e di piccolo formato. L’altezza interna può essere ridotta al minimo così come lo spazio di passaggio;
- area gioco per bambini: sia quelle in legno che quelle in PVC, se munite di finestre e abbellite internamente con un piccolo tavolo e delle seggiole, potrebbero diventare un valido rifugio per i bambini più sognatori. I modelli in legno grezzo possono essere tinteggiati in toni pastello, allegri e divertenti, rendendo chiaramente identificabili tali oggetti all’interno del giardino. Giocare, leggere, nascondersi, sarà così molto divertente all’interno di uno spazio esclusivo, riservato solo alla libertà e creatività dei più piccoli;
- garage: in questo caso le dimensioni fanno la differenza e anche la grandezza della porta d’ingresso. Tenete conto che un posto auto misura 2,5 x 5 metri, quindi un ricovero adeguato dovrà avere una superficie minima in pianta uguale o poco superiore. Anche bici e moto potranno essere riparate dalle intemperie;
- dependance: le soluzioni abitabili, di superficie maggiore a 20 mq, possono benissimo essere adibite a stanza extra, rappresentando un vero e proprio ampliamente della propria abitazione. Come camera per gli ospiti sono dunque la soluzione ideale in termini di privacy e d’indipendenza d’uso. Certo, in questo caso la presenza di un bagno interno sarebbe auspicabile, ma spesso per problemi impiantistici la sua realizzazione non è praticabile, meglio dunque dedicare questo spazio ad aggiuntiva zona giorno, dove riposare, guardare la tv, rilassarsi a diretto contatto con la natura, oppure ad area fitness da organizzare con impianto stereo, specchi e attrezzi da ginnastica. Ai fini abitativi la casetta dovrà essere ben coibentata e isolata per allontanare umidità e temperature estreme;
- sala hobby, zona studio o smart working, lontana dal caos domestico, separata dal resto dell’abitazione e immersa nella natura, uno spazio privato e personale da riservare alle proprie passioni e al lavoro.
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