Come sceglierla in base allo spazio dove sarà collocata
Come ben si sa, nei nuovi progetti d’arredo le tradizionali vasche da bagno sono spesso sostituite da moderni e meno ingombranti piatti doccia, ma occorre confessarlo, la loro presenza aumenta di gran lunga la valenza estetica dell’ambiente.
Ma come sceglierla al meglio? Partiamo individuando le principali tipologie presenti oggi in commercio in base al tipo di installazione:
freestandig: è la soluzione più di tendenza, quella che permette di realizzare progetti di design evoluti e ricercati all’insegna del relax e del lusso. La libera installazione (in bagno o in camera da letto) migliora il comfort dello spazio e rende l’ambiente raffinato e suggestivo. Le predisposizioni impiantistiche sono molto importanti e non sempre realizzabili. Se si tratta di una ristrutturazione dovremo tener conto delle pendenze degli scarichi se vogliamo raggiungere punti della casa che ne sono sprovvisti. Tante le varianti estetiche, che vanno dal mood più avanguardistico con forme asimmetriche o sinuose e materiali innovativi, a progetti più old style, dal carattere vintage o vittoriano. Le loro linee ampie e articolate necessitano di spazi di grandi dimensioni;
- a parete: la sua postazione è a ridosso del muro, anche in posizionare angolare. Risulta la meno ingombrante. Le pareti laterali sono pannellate in varie finiture, realizzate in materiale acrilico o naturale (tipo legno) e rappresenta la tipologia più diffusa, poiché può sostituire una vecchia vasca se scelta nella stessa dimensione;
- a incasso: è la modalità di posa più tradizionale, in quanto il catino va prima fissato e poi rivestito con un setto basso in muratura che lo sostiene e perimetra. La superficie verticale (alta tra 50 e 60 cm) può essere rivestita a piacere, solitamente con piastrelle in gres porcellanato.
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Quali materiali, forme, dimensioni e stili
Una volta capito che la vasca da bagno sarà oggetto del nostro progetto di ristrutturazione, occorre approfondire meglio la materia e confrontare i vari prodotti in commercio in base ad alcuni parametri ed aspetti caratterizzanti, vediamoli assieme:
- forma: rettangolare, la più gettonata; ovale (perfetta per la libera installazione); quadrata, per progetti dall’ampio respiro; angolare e asimmetrica (le più salvaspazio); rotonda, molto scenografica; ma anche esagonale e ottagonale. La forma della vasca e di conseguenza la sua grandezza dovranno essere correlate allo spazio a disposizione, il senso di proporzione dovrà essere rigorosamente rispettato per evitare errori irreversibili di accessibilità e praticità d’uso. È importante dunque studiare bene su carta la geometria dello spazio, gli arredi da inserire, la loro posizione, i movimenti e i flussi principali, per realizzare un progetto d’arredo funzionale e bello;
- dimensione: le versioni rettangolari vanno da un minimo di 100 (con seduta integrata) a un massimo di 180 cm di lunghezza, per una larghezza minima di 70 e massima di 90. Una lunghezza ideale è 160 cm, in quanto permette di accomodarsi in una comoda posizioni semi sdraiata. La larghezza è in funzione dell’ambiente, ad esempio, un bagno lungo e stretto predilige soluzioni dal minimo ingombro e dallo spessore ridotto. L’altezza tipo è intorno a 55/60 cm. I modelli salvaspazio angolari semicircolari hanno lati minimi di 130/140 cm;
- materiale: le versioni più richieste sono quelle realizzate in materiali di ultima generazione che portano nomi brevettati dalle singole aziende, si tratta di materiali compositi, molto resistenti all’usura e ai graffi, antibatterici e anallergici, compatti nella superficie, che possono essere liberamente modellati nella forma. Eccone alcuni: acrilico, resina, marmoresina, solid surface. Di recente poi è tornata in auge anche la ghisa smaltata, per il suo fascino rétro, capace di “vestire” i modelli con piedini a centro stanza, dal mood decisamente vintage;
- stile: in base alla forma (se morbida e sinuosa, rigorosa ed essenziale o tradizionale e d’altri tempi) e alla finitura, la vasca “parlerà” del suo stile e diventerà, se questa è l’intensione del progetto, la protagonista della sala da bagno. I modelli più di tendenza narrano di design ricercatissimi, che rispolverano stili di un affascinante e lontano passato, di forme realizzate in materiali di ultima generazione e arricchite da un’ergonomia senza pari, completate da rubinetteria performante e bella;
- colore: non solo bianco è il colore dei catini di nuova generazione. Sono infatti molte le aziende che hanno deciso di dare vita a collezioni d’arredo bagno all’insegna di forti cromatismi: verde, rosa, grigio, blu, rosso, viola, sia lucido che opaco, realizzati in materiali compositivi e brevettati.
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Consigli utili prima dell’acquisto
Terminiamo la nostra piccola guida alla scelta della vasca da bagno parlando di alcuni aspetti pratici da valutare in fase preliminare:
- posa in opera: se il nuovo prodotto sostituisce un vecchio modello di pari dimensioni, nessuna opera di muratura andrà eseguita e indicativamente anche le opere idrauliche saranno ridotte al minimo, sempre se l’impianto non risulta vetusto. Diversamente, se si tratta di versioni a libera installazione o da posizionare in una sede nuova, occorre modificare la linea dell’ACS e degli scarichi, intervenendo con opere idrauliche e murarie. I modelli a incasso sono quelli che necessitano di maggior tempo per la messa in opera e ciò dipende dalla finitura scelta per il rivestimento del catino. Le versioni pannellate sono quelle più semplici da posare. Ogni prodotto nasce con una propria scheda tecnica che il rivenditore dovrà fornire con antico ai professionisti per predisporre a regola d’arte impianti e opere murarie;
- manutenzione: ogni materiale necessita di precise cure. I singoli elementi, come: piletta, rubinetteria e rivestimenti, vanno preservati dal calcare con costanza. Le superfici più nuove sono resistenti all’ingiallimento e sono anche facili da pulire;
- rubinetteria: rappresenta il tocco finale nella realizzazione della vasca. Va scelta puntando su funzionalità ed estetica. Ogni tipologia di prodotto predilige un particolare tipo di rubinetto. In generale avremo un elemento con deviatore per permettere l’orientamento del flusso d’acqua o alla canna o alla doccetta. Per le tipologie a parete potremo adottare rubinetteria da incassare a muro o da installare a bordo vasca. Quest’ultima assieme ai miscelatori a colonna sono invece adatti ai modelli freestanding. Il ritorno del gusto rétro ha permesso poi l’installazione dei rubinetti bicomando con manopole, una per l’acqua fredda e una per quella calda. Vincono invece per praticità le varianti monocomando con un’unica maniglia da aprire con l’uso di una sola mano. Molto più performante è il miscelatore termostatico, che aumenta il comfort d’uso grazie al mantenimento costante della temperatura e del flusso d’erogazione.
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