Di che forma scelgo il tavolo
Nella scelta del tavolo un fattore tra i più importanti dal punto di vista estetico è la forma del piano. Quali sono i modelli presenti in commercio?
Vediamoli assieme e cerchiamo di capire quando è bene sceglierli:
- rettangolare: il più gettonato. Accoglie dalle 6 persone in su. È perfetto per la sala da pranzo o per una cucina abitabile di almeno 14 mq;
- quadrato: con i lati da 80 cm ospita 4 sedute, con i lati da 120 ne ospita 8. È spesso impiegato quando la geometria della stanza è regolare e di forma anch’essa quadrata;
- rotondo: il modello salvaspazio per eccellenza. Può essere posto in un angolo e l’assenza di spigoli permette libertà di movimento con le sedie;
- ovale: elegante e particolare, è un’alternativa al rettangolare con tutti i vantaggi del rotondo per la mancanza di angoli.
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Modelli fissi e allungabili
Altra variabile che entra in gioco al momento dell’acquisto è quella che vede confrontarsi modelli fissi e allungabili.
Ecco le caratteristiche di ciascuno:
- tavoli fissi: sono richiesti in quelle situazioni in cui non vi è spazio o non vi è necessità di scegliere un modello trasformabile. Vediamo qualche esempio! Una cucina piccola può benissimo essere arredata con un modello fisso rotondo o quadrato. Un soggiorno grande invece può essere completato con un articolo generoso nelle dimensioni, circondato anche da 8 sedie;
- modelli trasformabili: rotondi, rettangolari o quadrati, questi tavoli presentano allunghe nascoste e meccanismi di trasformazione collaudati che permettono al piano di cambiare dimensione. Il numero di prolunghe determina l’estensione massima. A volte è possibile optare per dimensioni intermedie che rendono il tavolo ancora più versatile. L’aumento di superficie necessita di un numero maggiore di sedie, è dunque necessario valutare che tipo di sedute scegliere e dove collocarle quando il tavolo è “chiuso”. Allo stesso tempo, un’analisi approfondita va fatta sul rapporto che c’è tra piano allungato e superficie della stanza, per evitare ingombri eccessivi o carenza di spazio.
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I materiali
Il materiale del tavolo da pranzo fa la differenza in termini di resistenza, robustezza e design.
Se la struttura e le gambe sono essenzialmente realizzate in legno o in metallo, (plastica per i modelli da giardino), è il piano d’appoggio che presenta le variabili più diverse in fatto di finitura.
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- legno e derivati: laminato, nobilitato, HPL, legno impiallacciato, massello, laccato o in essenza; ogni prodotto ha caratteristiche differenti per: resistenza ai graffi, facilità di manutenzione, stile e qualità;
- vetro: extrachiaro o satinato, laccato o a specchio, acidato o temperato, un piano in cristallo risulta perfetto per il soggiorno e per un ambiente di piccole dimensioni. Trasparenza e brillantezza infatti riducono visivamente l’impatto del mobile all’interno della stanza. Due punti a suo sfavore? Risulta facile da graffiare e freddo al tatto;
- pietra: marmo, travertino o ardesia, il top risulta unico nel suo genere poiché naturale, importante, resistente, pesante. È adatto alla sala da pranzo;
- ceramica: un’alternativa alla pietra naturale. Il gres porcellanato offre alte prestazioni estetiche e funzionali;
- materiali compositi: pietra acrilica o ricostruita, in fenix o in altri composti di sintesi. Rappresentano una delle ultime novità del settore e offrono alte performance in termini di aspetto e praticità d’uso.
Quali modelli per la cucina
Cosa è meglio scegliere per la cucina? Vediamo a cosa far attenzione prima dell’acquisto:
- resistenza: sottoposto ad un uso frequente, il tavolo da cucina deve avere una buona resistenza meccanica, agli urti, ai graffi, alle alte temperature;
- leggerezza: deve essere facile da spostare per permettere una più rapida pulizia del pavimento;
- facilità di manutenzione: deve essere resistente alle macchie e alle sostanze acide. I materiali naturali vanno trattati con maggiore attenzione;
- dimensioni: da proporzionare a quelle della stanza e agli altri mobili presenti, in modo da rendere più fluidi possibili i movimenti in cucina;
- estetica: coordina a quella scelta per la composizione di basi e pensili o a contrasto. Si prediligono superfici gradevoli al tatto e non fredde. Anche la scelta delle sedie va valutata con attenzione.
Come li abbino alle sedie
L’abbinamento tra tavolo e sedie è una questione non solo estetica ma anche pratica. Questi i nostri consigli:
- proporzioni: la grandezza del piano ci dice quante sedie acquistare. Se si opta per modelli con braccioli occorre ricordare che questi hanno un ingombro maggiore rispetto a quelli senza. Meglio dunque utilizzarli solo a capotavola. Le dimensioni vanno valutate anche in altezza: è necessario mantenere un dislivello di 30 cm tra top e seduta. Attenzione all’altezza dei braccioli;
- materiali: prendere due articoli provenienti dalla stessa collezione d’arredo è una scelta sempre vincente che non teme errori, ma molto più interessante è un accostamento a contrasto, fatto mescolando finiture, colori e materiali. Sedute imbottite e rivestite in velluto con base in metallo lucido sono perfettamente abbinabili a un tavolo da pranzo importante, con piano in marmo o legno. Bene anche il binomio tra sedie in materiale plastico (facile da pulire e leggero) e tavolo da cucina in legno o ceramica;
- stile: vale lo stesso discorso fatto per il materiale: il contrasto, se ben azzeccato, è sinonimo di gusto, ricercatezza, eclettismo. Sia in soggiorno che in cucina, un tavolo vintage o antico è perfetto con sedie moderne o di design e viceversa.