Vetrinette: quando sceglierle
Il loro nome rimanda a vezzosi e datati arredi in stile, situati nelle tradizionali case delle famiglie benestanti: le vetrinette sono dunque immancabili complementi d’arredo classici, nati per mostrare, con ordine e rigore, cristalli e argenteria, souvenir, bomboniere e bambole di porcellana.
Ma i contenitori vetrati sono adatti ad una casa moderna? Certo che sì! Ma quando sceglierle e che modelli acquistare? Partiamo da alcuni punti fermi:
- i mobili vetrina hanno un valore più estetico che funzionale, perché a differenza delle credenze e delle madie, il loro obiettivo è mostrare il contenuto, valorizzarlo, preservarlo. Vanno quindi scelte quando abbiamo la volontà di esporre in bella mostra particolari oggetti, ricercati e preziosi o insoliti e personali;
- la loro caratteristica principale è la presenza di una o più ante vetrate, solitamente con apertura a battente. Il loro sviluppo volumetrico è verticale, ma in alcuni casi capita di imbattersi in modelli sviluppati in lunghezza il cui piano superiore funge anche da base d’appoggio;
- la loro dimensione in larghezza spazia da 50 cm (versione ad un’anta) a 200 cm (modelli a due o più ante) per un’altezza media di circa 200 cm e una profondità di 50 cm. Se il profilo consueto è quello rettangolare sia in pianta che in alzato, esistono anche versioni contenute e salvaspazio molto particolari chiamate angoliere poiché, come suggerisce il nome, hanno una base triangolare che si adatta ad arredare l’angolo del soggiorno;
- la loro collocazione ideale è la sala da pranzo e gli ambienti di rappresentanza, ma anche la cucina. E lo stile? Classico prevalentemente (legno massello nelle finiture più tradizionali e linee sagomate ed eleganti), shabby e country molto spesso (legno decapato e laccato e forme morbide e bombate), ma anche tecnico ed essenziale (nelle versioni a tutto vetro o in metallo dalle geometrie rigorose);
- possono essere scelte in abbinamento a madie e altri mobili coordinati per creare un living armonioso e impeccabile nello stile, oppure possono rappresentare quel pezzo fuori dal coro, che per dissonanza entra per contrasto anche in contesti estremamente attuali. In quest’ultimo caso meglio orientare la scelta verso un modello piccolo e quindi facilmente inseribile in ogni ambiente, ma che abbia un carattere dominante.
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Cosa metterci dentro
La vetrinetta si presta ad accogliere una ricca varietà di oggetti, ma molto dipende da dove è collocata. Suggeriamo quindi alcuni consigli su cosa metterci dentro e su cosa evitare:
- se l’espositore in vetro è inserito nei pressi del tavolo da pranzo, la logica prevede di utilizzare i ripiani interni per ordinare servizi di piatti e bicchieri, tazzine da tè e da caffè, nonché porcellane da utilizzare durante i pasti più importanti, in presenza di ospiti speciali. L’importante è che tutto sia riposto in modo impeccabile, seguendo uno schema ordinato, suddividendo gli oggetti per tipologia o funzione. Se il mobile ha anche una parte inferiore con cassetti o ante opache qui potranno essere sistemate tovaglie e posate;
- se il mobile vetrina è collocato in un'altra zona del living che non sia la sala da pranzo allora si avrà una vastissima possibilità di scelta sul contenuto: una collezione rara di oggetti di cui andare fieri, vasi di design e piccole sculture, alcuni libri antichi da preservare dalla polvere. L’importante è non sovraccaricare di peso le mensole e seguire una logica cromatica o dimensionale nell’esposizione degli oggetti. Il consiglio furbo? Accostare sempre un numero disparo di elementi (tre, cinque, sette), perché l’occhio li percepisce più armoniosamente rispetto a una composizione di numero pari;
- in una cucina anche openspace, se si è appassionati di alcolici, il mobile può contenere sia liquori importanti che servizi di bicchieri da degustazione, ma anche piatti e bicchieri da usare tutti i giorni. In quest’ultimo caso meglio optare per ante in vetro satinato che parzialmente celano il contenuto, che risulterà così più ordinato. E a proposito di open space, il consiglio è quello di utilizzare particolari vetrine bifacciali autoportanti (vetrate su tutti i lati) da porre a centro stanza se si ha la necessità di separare in modo intelligente lo spazio;
- la cosa da non fare assolutamente è quella di concepire la vetrina come qualsiasi altro mobile contenitore, riempiendola in modo casuale e disordinato di oggetti comuni, che visivamente generano caos e comunicano poca accortezza nel gestire la casa.
Qualsiasi siano gli oggetti che desiderate mettere in mostra, troverete la soluzione ideale per grandezza e gusto d’arredo contattando uno dei tanti negozi che espongono vetrinette su
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Come valorizzarle: alcune idee
Da dimenticati complementi d’arredo anni ’70, le vetrinette possono oggi trovare nuova vita all’interno delle case moderne, attraverso una scelta azzeccata di forme e materiali, di collocazioni e contenuti, capaci di valorizzarle e di dare carattere e grinta all’ambiente. Vediamo quindi alcuni usi non convenzionali dei mobili vetrina:
- l’armadio in vetrina. In camera da letto il contenitore si comporterà come una cabina armadio in versione lillipuziana, mostrando e preservando dalla polvere cappelli, borse, scarpe e tutti quegli indumenti di valore, anche griffati, che necessitano di essere conservati con cura e di stare esposti per essere sempre a portata di mano;
- la vetrina in bagno. In questo caso il mobile dovrà avere un volume contenuto, meglio le versioni ad un’unica anta con larghezza massima 50 cm, ottime anche le angoliere, e il suo ruolo sarà quello di ordinare biancheria da bagno e prodotti per la cura del corpo. La collocazione ideale è vicino alla doccia o alla vasca da bagno. Meglio scegliere un modello con parte inferiore tamponata da ante in legno, all’interno della quale riporre gli altri “strumenti” da toletta. Questo uso alternativo può sostituire il mobile sottolavabo e i gli altri tradizionali elementi d’arredo bagno;
- in un soggiorno già arredato, l’espositore risulta vincente quando crea una nuova centralità e un tocco di carattere all’interno del living. Il consiglio è quello di puntare su un modello dalla forma ricercata, che si inserisca per contrasto nel progetto d’arredo. Gli oggetti solitamente esposti su ripiani, tavoli e mensole potranno essere ora traslati all’interno del nuovo mobile, liberando così lo spazio che risulterà più ordinato e pulito. Se vi piacciono i contrasti di stile è bene meditare sugli accostamenti cromatici per trovare il giusto punto d’incontro tra il nuovo e l’esistente.
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